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Napoli, domani un Nobel per ricordare Barone

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Lectio magistralis di Antony Legget al Politecnico di Napoli in occasione della giornata in memoria del grande fisico partenopeo


Ha dato un contributo essenziale allo studio della superconduttività, quel particolare processo per cui la corrente eletrica riesce a essere trasportata in assenza totale di dispersione. Antionio Barone, professore emerito dell’Università di Napoli “Federico II” e direttore dell’Istituto di Cibernetica del Cnr di Arco Felice, è stato uno dei più importanti fisici non solo italiani ma di tutto il mondo. Non è un caso se a ricordare la sua figura di scienziato e di uomo interverrà, domani, anche un Premio Nobel. Sarà Antony Legget, docente dell’Urbana Champaign e Premio Nobel nel 2003 per la Fisica, a ricordarlo nel corso di un incontro che si terrà presso l’Aula Magna del Politecnico di Napoli, a Monte S. Angelo. L’evento si articolerà in due distinte sezioni, una mattutina e l’altra pomeridiana.
La sessione del mattino vedrà interventi degli “allievi storici” di Antonio che ricorderanno vari aspetti del suo lavoro, della sua vita scientifica e il ruolo di fondatore della scuola di superconduttività dell’area campana. A questi interventi seguirà una Open Session dove chiunque lo vorrà potrà testimoniare un suo ricordo, una sua testimonianza di Antonio. Nella sessione del pomeriggio ci sarà il seminario di Leggett, preceduto da due seminari dei Proff. John Clarke dell’Università di California, Berkeley e Vladimir Kresin del Lawrence Berkeley National Laboratory. Tutti i relatori illustreranno alcuni aspetti scientifici di prospettiva sulla superconduttività alla luce del loro rapporto di lavoro e di amicizia con Barone. Sabato verrà bissato l’incontro nella sede dell’Istituto Studi Filosofici, che dalle 10,30 alle 12,30, ospiterà un incontro stampa con gli ospiti stranieri, i rappresentanti dell’Università, del Cnr e della città per discutere sulle prospettive della ricerca in Superconduttività e in Fisica della Materia, tematiche di grande importanza scientifica ed economica nel futuro della regione.
Scoperto 100 anni fa ed attualmente utilizzato per generare intensi campi magnetici, per esempio al Cern di Ginevra, il fenomeno della superconduttività rappresenta uno dei più affascinanti campi della ricerca scientifica. Con le attuali tecnologie, la superconduttività può avere moltissime applicazioni, per esempio nella riduzione delle perdite della rete di distribuzione dell’energia a partire dalle grosse centrali, o nei trasporti veloci grazie alla levitazione che elimina l’attrito sui binari (treno maglev). Il Giappone ha testato nella prefettura di Yamanashi il JR-Maglev, che ha raggiunto la velocità record di 581 km/h, la maggior velocità mai raggiunta da un convoglio terrestre. Il treno utilizza magneti superconduttori e sospensioni elettrodinamiche.
Per comprendere il fenomeno della superconduttività e aprire la strada alle sue applicazioni, si è dovuta dispiegare tutta la Teoria della Fisica Quantistica, iniziata proprio agli albori del secolo scorso e sviluppatasi nei decenni, e che ha avuto come realizzazione concreta la fabbricazione del transistor, aprendo così la via all’elettronica ed alla nostra civiltà telematica. Barone ha dato contribuiti importanti nella comprensione dei fenomeni che sono alla base del funzionamento di dispositivi elettronici che usino materiali superconduttori.
La nanotecnologia ha permesso la miniaturizzazione su larga scala dei transistor e la fabbricazione di computer sempre più piccoli e leggeri e, in più, sempre più veloci. È ormai acclarato che questo filone dell’innovazione sta raggiungendo i suoi limiti e la saturazione.
Secondo gli esperti siamo a dimensioni di poche migliaia di atomi e la velocità di elaborazione è limitata dal riscaldamento indotto dalla dissipazione della corrente elettrica. Un’elettronica ibrida, semiconduttore/superconduttore, potrà ridurre il calore di dissipazione, il consumo di energia e introdurre un nuovo modo di fare i calcoli, ancora più efficiente di quello attuale basato sull’algebra di Boole, i bit, e basato invece sulla Teoria della Informazione Quantistica, i qubit. Molto probabilmente sarà questa la rivoluzione informatica del nuovo secolo. Barone ha contribuito fino dai primi passi a tutto questo. Il suo libro in collaborazione con Gianfranco Paternò, “Physics and Applications of the Josephson Effect”, tradotto in russo, giapponese e cinese, è stato fin da subito un testo di riferimento per tutta la comunità scientifica ricevendo un’enorme consenso e diffusione. Negli anni tra il 1989 e il 1995 Barone è stato direttore del “Progetto finalizzato del Cnr per le Tecnologie Superconduttive e Criogeniche”, e di altri progetti strategici che hanno rappresentato uno sforzo nazionale straordinario e di ampio respiro in un settore di ricerca di avanguardia che ha coinvolto il Cnr, varie università, ed industrie italiane operanti nel settore.
Barone, amato per il suo tratto delicato e la sua sincera apertura ed interesse per i giovani, ha creato una vera e propria scuola di superconduttività nel napoletano, che converge in Regione in occasione delle feste natalizie ormai da 21 anni, animando l’evento “Superconduttività Felix”, incontro degli ex-allievi che, in tanti dispersi per il mondo (da Yale, al Sudafrica, alla Svezia), tornano anche per parlare di Superconduttività con i loro colleghi campani.

tovato su: Il Denaro

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